Il Palazzo Reale di Milano ospita 250 opere, tra dipinti, sculture, grafiche e incisioni per celebrare il movimento che, dalla seconda metà dell’Ottocento fino ad inizio Novecento, seppe coinvolgere tutte le arti in un rinnovamento e traghettò la società italiana verso un cambiamento ideologico e di costume.
Per tutta la durata della mostra, Milano diventerà un palcoscenico aperto a esecuzioni musicali, liriche, letture di testi, pièce teatrali, proiezioni cinematografiche. Saranno anche ricostruiti alcuni itinerari mirati ai luoghi canonici, urbani, della ‘vita’ scapigliata, come le osterie, i caffè e gli atelier, come quello di Eugenio Pellini di via privata Siracusa 6.
Il percorso espositivo della mostra organizzata dalla eminente curatrice Annie-Paule Quinsac, è organizzato per sezioni cronologiche, partendo dagli Anni '60 con opere di Filippo Carcano e Federico Faruffini (rinnovatori del linguaggio pittorico attraverso lo sguardo intimistico del primo e l'intensità coloristica del secondo), proseguendo con gli Anni '70 caratterizzati dal sodalizio pittorico di tre grandi maestri Ranzoni, Cremona e Grandi i quali elaborarono la ‘macchia’ scapigliata e la scultura pittorica in cui la forma è colore carpito alle zone d’ombra, suggerendo, e non descrivendo, il reale; l'esposizione procede poi con le opere degli Anni '80 e alla cosidetta "scultura impressionista" in cui vengono mostrati i lavori di Giuseppe Grandi, del quale per la prima volta verranno presentati i gessi - restaurati per l’occasione - del monumento alle Cinque Giornate, di Ernesto Bazzaro, del giovane Paolo Troubetzkoy, allievo di Ranzoni, del primo Leonardo Bistolfi e di Medardo Rosso.
L'ultima area espositiva sarà dedicata agli Anni '90, le cui opere ci suggeriscono l'imminente passaggio dalla visione scapigliata al Divisionismo che giungerà negli anni a seguire nella scena artistica nazionale.
fino al 22 novembre
lunedì 14.30 – 19.30
da martedì a domenica 9.30-19.30
giovedì 9.30 – 22.30